Le quattro attività artigianali presenti nel museo


Un artigiano al lavoro

Fabbro-maniscalco
Nel museo sono presenti numerosi attrezzi come l'incudine, la forgia per arroventare il ferro, il trapano, la tosatrice e alcuni manufatti: ferri per gli zoccoli degli animali, bidenti, serrature, chiodi, ecc.
Il fabbro svolgeva anche le funzioni di tosatore e di veterinario: disinfettava le gengive ammalate o cauterizzava le ferite agli zoccoli.

Falegname
Il falegname acquistava spesso il legname dai contadini. Comprava l'albero e lo faceva tagliare, il tronco di circa 2 metri veniva segato in tavole spesse 8-10 centimetri e lasciate essiccare. All'occorrenza questi tavoloni venivano ridotti in tavole dello spessore voluto. Naturalmente il falegname, oltre a porte e finestre, faceva tutto quanto serviva ad una famiglia, dal tavolo per la cucina agli armadi, comò, letti, arnesi per la cantina (madie, bigonce, botti, secchie di legno, ecc) e, per finire, costruiva anche le casse da morto. Nell'angolo riprodotto si trovano numerosi utensili (tutti mossi a mano): seghe, pialle per uso diverso, asce, squadre, scalpelli e altri arnesi.
Il robusto bancone era l'elemento essenziale e il fulcro di tutta l'attività.

Sarto
Sul tavolo sono sistemati i pochi, ma indispensabili strumenti dell'attività: le forbici, le macchine per cucire con e senza i pedali, i pesanti ferri da stiro a carbone, i modelli di carta per abiti, lunette, ecc.
Non mancavano mai nel laboratorio del sarto i giornali dai quali si traevano le notizie, oggetto di discussioni tra le persone che frequentavano le botteghe artigiane che erano, soprattutto d'inverno, anche luogo di ritrovo. Il sarto disponeva di diversi campionari di stoffe che sottoponeva alla scelta di chi doveva farsi cucire un vestito.Decisa la stoffa, il sarto prendeva le misure del committente, calcolava la quantità da prendere e la ordinava insieme agli accessori necessari.
Dopo ripetute prove il vestito era pronto.

Calzolaio
Spesso svolgeva la sua attività in un angolo della cucina o di un'altra stanza. Bastavano pochi e minuti attrezzi collocati quasi tutti attorno o sul deschetto: le forme per le scarpe, i chiodi, il martello, il piede di ferro, il punzone, il tirasuole, la pinza per occhielli, lo spago, ecc.Molti contadini calzavano soprattutto d'estate, le ciocie (le "chiochie"), mentre d'inverno portavano robusti scarponi con chiodi (le "centrélle") perchè dovevano durare a lungo.Per la festa usavano le "scarpine" che erano meno pesanti e più morbide. I calzolai, come gli altri artigiani, si facevano concorrenza (leale e sleale, come oggi). Uno spot che è giunto fino a noi recita, a proposito di quattro calzolai di Bomba:

Le scarpe de chisse Alecèstre
E bbùene sole pe' la feste
Le scarpe de Nicolasse
E'bbùene sole per ji spasse
Le scarpe de chisse Caravite
Te dure tutta la vite

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